Raggiungere il Flow

Da filosofi come Aristotele a psicologi come William James, passando per pensatori del calibro di Woody Allen: in molti, nel corso degli anni e dei secoli, si sono chiesti cosa rende davvero l’esistenza “piena” e bella, degna di essere vissuta a fondo.

E le risposte sembrano convergere: serve qualcosa di trascendentale, capace di superare i limiti del reale. Il professore ungherese Mihaly Cikszentmihalyi lo chiama flow, la condizione di perfetto equilibrio tra ansia e noia che diventa fattore determinante di un’esperienza ottima.

Qualche esempio di flow è riscontrabile in alcune azioni quotidiane: se per esempio ti stai impegnando in un’attività coinvolgente, interessante e per te rilevante, è possibile che ti “perda” in essa: il tempo passa senza accorgersene, le idee scorrono fluide e il momento di abbandonare quella condizione è percepito quasi come un fastidio.

Il Modello dell’Esperienza Ottimale

Durante gli studi compiuti da lui e il suo staff tra il 1975 ed il 1990 su un campione composto da atleti, artisti e professionisti, egli ha identificato e verificato le leve capaci di generare nelle persone uno stato di sospensione spazio-temporale, di immersione totale nell’esperienza. Il risultato consiste nel Modello dell’Esperienza Ottimale.

Il flow permette quindi ai soggetti di agire al meglio delle possibilità personali, includendoli all’interno di una condizione di piena concentrazione e coinvolgimento sulle proprie attività. La performance dell’individuo in termini di competenze, capacità e abilità è massima quando egli si concentra su un compito sfidante “al punto giusto”. Il che può anche contemplare il rischio di fallire, ma solo se contemporaneo e co-esistente alla possibilità di riprovare ancora, migliorando la performance.

Non solo: grazie a tali fattori, nelle persone coinvolte viene anche registrata una diminuzione della percezione spazio-temporale – che porta spesso ad una maggiore allocazione delle ore spese nei confronti dell’attività svolta – e un aumento della curiosità e del desiderio di approfondire quanto si sta facendo.

Il flow non è uno stato mentale superficiale, ma risiede piuttosto nella mente delle persone: l’obiettivo di marche e aziende che desiderano eccellere nell’Economia dell’Esperienza è quello di stimolarlo e mantenerlo nel giusto equilibrio attraverso esperienze straordinarie, evitando al contempo di proporre esperienze frustranti, noiose, banali, irrilevanti, sostituibili.